Paperino Paperotto.
Questo papero in miniatura nasce dalla fantasia di Bruno Enna nel 1998, molte decadi dopo rispetto alla sua versione adulta, Paperino.
Trovo affascinante l’idea di portare la versione in miniatura di ciò che è stato e sarà Paperino, con dettagli e particolari che lo facciano conoscere ed amare ancora di più.
Tutto parte da Quack Town, nella fattoria della mitica sfornatrice di torte: Nonna Papera. Ebbene, il piccolo Paperino ha cambiato le piume tra campi coltivati, animali da cortile e una banda di amici che regala avventure terrestri e spaziali: Betty Lou, Millicent, Tom, Louis e Paperino.
Ognuno di loro è dotato di energie da vendere e uno spiccato carattere: Betty Lou è la bella del gruppo, mentre Millicent è una fan sfegatata di Paperon de Paperoni, del quale tenta di seguire le orme occupandosi di rivendite e baratti di ogni tipo. Tom, invece, con il suo inseparabile lecca-lecca, pare un Ciccio in miniatura (ma con un pessimo carattere). Infine vi è Louis, l’amico più stretto di Paperino, con cui condivide la passione per la rivista “Amazing Papers“, che oserei paragonare ad una versione strampalata del Manuale delle Giovani Marmotte. Giornale fantascientifico, sempre in pugno a Paperino, che lo squaderna per inventarsi pasticci e per risolvere problemi. O almeno per provarci. Piuttosto per ingigantirli. Ma, dopotutto, Paperino è piccolo, va alle elementari, sogna il brivido delle avventure vissute in quella campagna. Una versione simile ai suoi futuri nipotini Qui, Quo e Qua, che dello zio hanno ereditato la voglia di fare e la curiosità.
L’allegra banda viene riportata in auge su Topolino n° 3192, che vede i protagonisti 18 anni dopo: tutti sono cresciuti, e così le loro passioni. Paperino e gli Amazing Files ci regala un mistero a puntate, dove l’infanzia di Paperino è trasportata nel mondo adulto, non senza quell’aura di ingenuità tipica dei bambini. Come ogni storia, sotto sotto si nasconde un fondo di riflessione: qua si parla di crescita, di amicizia, e questa reunion somma l’allegria dei giochi d’un tempo alla necessità di risolvere razionalmente un mistero. Non preoccupatevi, non farò alcuno spoiler, ma promettetemi che andrete a recuperare questa storia memorabile!
In varie occasioni pensa a come sarà da grande, si immagina un eroe, privo di debiti, insomma qualcuno di cui andare fieri. Qualcuno di grande è diventato sicuramente, quanto al resto…
Alcuni elementi narrativi sono in disaccordo con Don Rosa: se il piccolo si narra essere stato adottato da Nonna Papera, l’albero genealogico ufficiale del Don lo vede figlio di Ortensia de Paperoni e Quackmore Duck. E ancora, Paperone compare in più occasioni alla fattoria della Nonna, ma stando sempre al fumettista americano, i due non ebbero contatti per molti anni a causa di un litigio. Ovviamente quella di Don Rosa non è l’unica versione della storia, e a noi va benissimo così.
Ciò che conta è avere tra noi quel simpatico ammasso di piume spettinate. Di sicuro, Paperino Paperotto, alias PP8, rappresenta l’allegria fantasiosa e spensierata di un vero bambino, e le sue storie fanno immergere i lettori in un’atmosfera bucolica, idilliaca, dove tutto torna sempre al suo posto, giusto in tempo per l’ora della merenda!
Immagini © Disney
Anto