Speciale Autori di PK: intervista ad Alessandro Sisti

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Dal Topolino 3287 al 3289, per tre settimane, abbiamo avuto l’ultima saga di Pikappa, e, come per L’orizzonte degli eventi, abbiamo deciso di intervistare gli autori di Droidi. Ecco a voi, Alessandro Sisti! Attenzione agli spoiler!

Droidi è una storia molto particolare. Oltre ad essere la prima ad uscire dopo la chiusura del ciclo di Moldrock e per questo inizialmente definita “fuori continuity”, ci riporta ad atmosfere ben precise e care ai lettori. È infatti il ritorno di Tyrrel Duckard a rappresentare il cardine della narrazione. Il personaggio, dopo aver debuttato nel lontano La fine della storia (PK² 5), è rimasto impresso nella mitologia della serie come una delle plotline in sospeso. Oggi, a diciassette anni di distanza, ne scorgiamo le sorti, accompagnato da un altro caposaldo della serie: Leonard Vertighel (PKNA 22, Frammenti d’Autunno). È in questo personaggio che andiamo ad identificare il buon Alessandro Sisti, autore storico di Topolino Magazine, che, con la sua visione, ha plasmato il futuro dei personaggi a noi cari.

D: Facciamo un salto indietro nel tempo. È il 2001, PKNA termina la propria corsa con l’ultimo numero della seconda serie. Tredici anni dopo il superpapero torna con una nuova serie di storie che ci riportano la tempolizia, il Razziatore, Xadhoom e Tyrrel. Cos’altro è rimasto nel cassetto da allora?

R: Un sacco di cose, più che un cassetto sembra un magazzino, perché uno dei trucchi per dare forma a un universo consistente com’è quello di PK è sforzarsi d’immaginarne ogni interprete – anche quelli in apparenza meno importanti – come se fosse destinato a diventare un protagonista, con una vicenda personale intrigante e un passato che nasconde più di quanto mostri. Un passato, però non un futuro, perché in questo modo le trame si accumulano e la maggior parte non verrà mai raccontata. A volte se ne presenta l’occasione, soprattutto se le storie rimaste indietro riguardano personaggi amati come Xadhoom, ed è successo perfino in PKNA, quando i lettori hanno potuto scoprire chi fosse veramente l’anonimo e quasi impersonale Camera 9. Ma sono casi speciali.

D: Le nuove avventure continuano ormai da ben quattro anni. Abbiamo già visto come Francesco e Lorenzo abbiano preso parte al progetto e ora tocca a te. Cosa ti ha spinto a riprendere?

R: Riprendere? Non credo d’aver mai smesso, nel senso che ho sempre continuato a produrre storie Disney e per me l’universo dei nostri protagonisti compone una realtà unica, della quale di volta in volta la narrazione illumina aspetti diversi. Perciò, quando per esempio sceneggio una storia umoristica di Paperino, in effetti sto contemporaneamente scrivendo ciò che capita a PK… quand’è fuori servizio.

D: La prima storia del nuovo ciclo è Gli argini del tempo, che subito rimette in campo la prima delle grosse conseguenze del ritorno dei viaggi nel tempo: l’Organizzazione! Stavolta però è nuova e sembrano celare già tanti misteri quanto quella originale. Raccontaci un po’ da dov’è nata l’idea di rinnovare completamente il suo… cast.

R: Dal desiderio d’inserire una nota di realismo. Mi è parso credibile che per quanto una struttura come l’Organizzazione si perpetui nel tempo, i suoi vertici possano cambiare. Se PK dovrà affrontarla ancora, vedremo chi sarà al comando.

Copertina de Gli argini del tempo, nella seconda ristampa della Deluxe.

D: La mini PK Tube fu molto particolare. Attraverso la sua struttura a brevi episodi, colmava alcune lacune della prima serie con chicche che qualcuno definirebbe da “nerd”, ma che sono state molto amate dai fan, tanto che a lungo si è atteso per una ristampa in volume o addirittura una seconda stagione. Nel frattempo ci accontentiamo della potenzialità: illustraci qualche aneddoto che, prima o poi, ti piacerebbe raccontare in questa forma!

R: Temo di non avere altre chicche da servirvi così sui due piedi, o forse ce ne sarebbero anche troppe, perché PK Tube è nata da risvolti minimali, da pause di riflessione in cui mi sono chiesto “possibile che quella volta le cose siano andate davvero così lisce?” o “ma intanto altrove cosa succedeva”? Basta rileggere le vecchie storie di PKNA per accorgersi che di simili retroscena ne restano in quantità.

D: In Cronaca di un ritorno fa il proprio ritorno uno dei personaggi più amati della prima, gloriosa serie: Xadhoom! (Da leggere col fragore che le si confà) Attorno a lei, un nugolo di personaggi alieni nuovi, dagli imperi evroniani paralleli a strane razze biomeccaniche e… professanti di una qualche legge d’equilibrio intergalattico. Insomma, sembra che l’universo post-Evron non sia rimasto con le mani in mano e tutto sembra far pensare che una nuova saga stia prendendo piede. Cos’hai in mente per la nostra xerbiana preferita?

R: Conoscendo Xadhoom, potete immaginarlo. Ora che sa che quello che ha sconfitto era soltanto uno degli innumerevoli imperi di Evron che vagabondano per la galassia, l’implacabile Creditrice si rimetterà all’opera per cancellare dall’universo ogni traccia del retaggio evroniano. O magari no? Per trovare una risposta dovremmo provare a metterci nei suoi panni. Come ci sentiremmo? Secondo me piuttosto ridicoli, la moda xerbiana non si addice a tutte le corporature. Comunque, a prescindere dagli esercizi d’immedesimazione, hai assolutamente ragione quando dici che mentre Xadhoom ardeva nel vuoto, nel resto del cosmo accadevano parecchie cose. Tutto sta a capire in che misura lei deciderà d’interessarsene, ma sono veramente avvenute “mentre” la tormentata dottoressa Xado recitava la parte della stella? Non dimentichiamo che su distanze relativistiche il concetto di sincronicità perde significato…

Copertina della Deluxe Edition di Cronaca di un ritorno.

D: Facciamo un salto a lato, verso La nuova storia e gloria della dinastia dei paperi, una saga che ha interrotto la cadenza semestrale pikappica riportando in scena una saga molto amata della storia di Topolino. Eppure, a sorpresa, scatta un cameo. Infatti, appare il Museo de’ Paperoni che avevamo già visto nel futuro di Argini. È possibile che nella tua visione di queste storie le due saghe facciano parte di un unico grande disegno (complice anche la resa grafica omogenea di Claudio), o si tratta di un semplice omaggio? Ci sono altre storie che inaspettatamente si riallacciano tra loro secondo il tuo punto di vista?

R: Nessun “omaggio”, non ho l’abitudine d’omaggiarmi da solo. Semplicemente, come dicevo prima, credo che nel lavoro di un autore sia nodale gestire l’immaginario come fosse reale. È una forma di rispetto verso la sospensione dell’incredulità richiesta al pubblico: se ti dico che le cose stanno in un certo modo e tu lo accetti, per parte mia rinuncio a ogni tentazione di revisionismo. Riprendere sullo sfondo di una vicenda gli elementi di un’altra diventa a questo punto un esercizio di conferma dell’oggettività, che quando posso mi concedo. L’ho sempre fatto, anche – se ben ricordo – proprio nell’avventura d’esordio di Xadhoom, dove Qui, Quo e Qua dicevano allo zio Paperino d’essere in partenza per una missione delle Giovani Marmotte che li avrebbe portati dall’Africa ai Poli e contemporaneamente la storia a riguardo veniva pubblicata sul mensile GM.

Copertina della Deluxe Edition di La nuova storia e gloria della dinastia dei paperi.

D: Il tema principale di Droidi è, appunto, i Droidi. Nello stupendo scorcio sul futuro che ci apre questa storia, però, sono tante le inaspettate sorprese ed altrettanti i dubbi! Ti andrebbe di farci chiarezza riguardo la tua idea sulla timeline dei droidi e su come le età del futuro Vertighel e Eidolon sembrino abbondantemente superare le soglie attuali? Qual è il futuro visto da Alessandro Sisti?

R: Tracciare una timeline richiederebbe un vero e proprio percorso di ricerca, fra le sceneggiature scritte dai colleghi e le mie, poiché tutti ci siamo preoccupati di disseminare di date e fatti la futura epopea dei droidi, per renderla congruente e “storica”. Sistematizzarla è un compito al quale rinuncio volentieri, meglio si addice a uno storico, vedete voi se umano o droide. Più facile è discutere della longevità di Odin Eidolon e di Leonard Vertighel. Mi pare credibile che nel XXIII secolo sia comune un’aspettativa di vita attorno ai 120 anni, con buone condizioni generali fino a un’età avanzata e ciò è tanto più vero per due personaggi che sicuramente beneficeranno dei migliori trattamenti medici, anche se naturalmente Odin si limiterà a fingere di riceverli. Quanto al futuro visto da me, fra la Nuova Storia & Gloria, PK e le altre storie delle serie regolari, ormai lo racconto da tanto di quel tempo che dovreste conoscerlo meglio del presente. Certo, è il futuro di Topi e Paperi. Il nostro, secondo me, sarà molto più comico.

Intestazione del primo episodio di Droidi.

D: Ancora il futuro è il tema centrale. Cosa ci aspetta nelle prossime storie del superpapero e cosa aspetta il superpapero nei meandri della tua mente?

R: Ancora anteprime? Dopo un’intervista come questa, il pubblico non avrà più alcun bisogno di leggere le mie prossime storie! Sto scherzando, ovviamente. Credo che almeno una parte di quanto attende PK sia intuibile, ma potrebbero esserci sorprese del tutto nuove. Sono poi sinceramente stupito che tu non mi abbia chiesto di Eldos Eidolon, che alla fine del 23° secolo prenderà la guida delle Industrie di famiglia. Anche se lo avessi fatto comunque non t’avrei detto nulla, perché ritengo più interessante l’ultima parte della storia di Odin. Credo senz’altro di poterla definire il momento più alto della sua esistenza di I.A. e prima o poi ve ne parlerò. Forse.

D: Nell’ultima domanda usciamo dallo schema pikappico. L’autore Alessandro Sisti, fiume in piena di storie e avventure, ci riserva ancora molto. Quali sono le storie e le idee non pikappiche su cui stai lavorando?

D: “Fiume in piena” è una definizione un po’ esagerata, c’è una manciata di storie già pronte che presto o tardi leggerete su Topolino, qualche soggetto in lavorazione e un progetto non-Disney, spero abbastanza gradevole, per il quale ho coinvolto un compare artista e sono in attesa d’ammirare i suoi primi visual. Poi, siccome non mi occupo solamente di fumetto, ci sono alcune cose piuttosto diverse che un giorno o l’altro troverò il tempo di scrivere. Come un saggio (completo di ricette) sulla cultura delle paste ripiene in Italia, dall’agnolotto di brasato vogherese  alla pasta chjina alla calabrese. Anche se, a pensarci bene, pure quello non verrebbe male a fumetti.

Ringraziamo di cuore la disponibilità di Alessandro Sisti. Se volete recuperare le storie di cui parliamo, ecco una breve lista: Gli Argini del tempo (Topolino nn. 3102-3105), PKTube (Topolino nn. 3147-3150, 3152), Cronaca di un ritorno (Topolino nn. 3181-3185), La nuova storia e gloria della dinastia dei paperi (Topolino nn. 3232-3237), Droidi (Topolino nn. 3287-3289).

Kappa Jack

Immagini © Disney

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