Ucronia fumettistica: Capitan Soldone contro Paperinik

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Capitan Soldone è un alter-ego eroico di Zio Paperone immaginato da Enrico Faccini sul numero 2669 di Topolino (2007).

Apparso nel Ciak Stile da vendere – Intervento decisivo, questo personaggio potrebbe avere maggiore fortuna con qualche tavola in più. E chissà, magari entrerebbe in contrasto con qualche suo collega.

Dopo aver sventato la minaccia dei dollari di stagno, Capitan Soldone torna nel proprio rifugio (Il Deposito) per riposare dopo le eroiche gesta. La Zecca di Stato ha prosciugato molte energie, ma Paperon de’ Paperoni è pur sempre il più duro dei duri. Mentre ripone le proprie vesti nell’armadio segreto installato da Archimede, il terrore del Transvaal si domanda se Capitan Soldone possa essere un vero e proprio supereroe.

In fondo, a Paperopoli, di valorosi combattenti della giustizia ce ne sono a bizzeffe: Paperinik, Paperinika, PaperBat e via discorrendo. Cosa potrebbe fare Capitan Soldone in più, oltre a combattere gli esosi esattori delle tasse? I dubbi assalgono il papero più ricco del pianeta per tutta la notte, tanto da non riuscire a regalargli un sonno ristoratore. Così, il plurifantastimiliardario osserva dalla collina Ammazzamotori la notte placida e tranquilla della città dei paperi.

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Il Deposito (Fonte: Topolino.it)

Quand’ecco che la sirena di una banca in direzione ovest squarcia il silenzio. Assieme a essa, il profumo dei dollari colpisce il becco di Zio Paperone. “Orrore e tragedia greca, mi stanno rapinando“, urla il papero con una forza pari a un terremoto di magnitudo 7.3. Ma ecco che il pensiero solletica la mente dell’irascibile del deserto d’Australia. “Forse Capitan Soldone può essere il protettore di tutti i dollari del mondo“. E così, via il pigiama, nuovamente indosso le vesti del paladino della giustizia fiscale, ancora una volta uno slancio dalla finestra, ma questa volta verso il lamento piangente di una povera banca.

Arrivato sul posto, Cap osserva sfortunate banconote svolazzare qua e là, in preda al più smanioso raptus omicida economico mai visto. L’eroico oppressore dell’innalzamento dello spread ribolle dalla rabbia, e invoca una giustizia ultraterrena per quelle povere vittime perse sulla strada (ma pur sempre recuperabili). A di là della quale vede delle persone in fuga. Un altro volo pindarico, per poi identificare i malviventi: la Banda Bassotti, come sempre.

Ma se tutte le volte Paperon de’ Paperoni riesce a contrastare la temibile (?) banda di criminali, ce la farà anche in versione Capitan Soldone. Sennonché un’ombra si avventa sui tre ladri, facendoli ruzzolare a terra. Il paladino dei dollari si accorge subito di avere a che fare con il difensore mascherato più famoso di Paperopoli: Paperinik.

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Paperinik (Fonte: Giornale Pop)

Uno scambio di sguardi tra i due gela l’ambiente circostante, finché PK non pronuncia in modo solenne parole tombali: “Non so chi tu sia, ma lascia fare ai professionisti“. Capitan Soldone non ci sta e, infischiandosene del suo avversario, si getta sui Bassotti con aria truce, utilizzando uno dei suoi potenti gadget, la cassaforte blindata.

Paperinik, però, usa il raggio traente e porta il terzetto via da sotto il becco di Capitan Soldone. Il cowboy delle Terre Maledette non si fa prendere alla sprovvista, e usa il lazo inflazionistico per recuperare il pacco regalo da recapitare alla polizia. A quel punto, Pikappa gioca la carta degli stivaletti a molla per piombare su Cap, che con abile mossa evita l’affondo e cerca di bloccare l’avversario con il PIL (poliestere ignifugo longitudinale), senza successo.

Il parapiglia generale tra i due concede ai Bassotti una possibile via di fuga, vanificata proprio da un attacco combinato di Paperinik e Capitan Soldone: il raggio esilarante e la bolla speculativa. Neutralizzati i nemici, non resta che porre fine allo scontro tra i due supereroi. Da un lato, l’ormai consolidato difensore della città. Dall’altro, lo scudo delle banconote stropicciate. Lo scontro sta per riprendere.

BUMP. Un tonfo sordo nel buio. La luce si accende e a Zio Paperone, un po’ rintronato, resta solo un’esclamazione: “Devo mangiare più leggero la sera… Faccio sogni troppo strani!“.

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Fonte: digilander.libero.it

Angelo Andrea Vegliante

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