Lo Specchio Magico (e Pop) di Topolino

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram
Cosa unisce David Hand, Lewis Carroll, Fred Astair, Greta Garbo, Topolino e Carl Barks?

Il filo che lega lo scrittore britannico ed alcuni dei protagonisti più straordinari della cultura pop statunitense della prima metà del secolo scorso, ha un nome: Lo Specchio Magico di Topolino (titolo originale: Thru the Mirror), cortometraggio d’animazione del 1936. Tutti loro, al pari di Mickey Mouse, sono i protagonisti di questo piccolo capolavoro, pregno di citazioni e riferimenti.
Ma andiamo con ordine.

Lo specchio di topolino
Thru di Mirror, talvolta riportato come Through the Mirror

Lo Specchio Magico di Topolino è diretto da David Hand, un nome che ha fatto la storia della Disney e del Cinema in generale. Sarà lui, infatti, nel 1937, a dirigere Biancaneve e i Sette Nani, che forse, troppo spesso, ignoriamo essere l’opera che vanta più primati in assoluto: primo lungometraggio in quella che oggi chiamiamo animazione tradizionale della storia del Cinema, primo Classico Disney e primo lungometraggio animato ad essere stato girato completamente a colori.
Non solo: Hand, nel 1942, sarà il regista di Bambi, altro Classico Disney di successo planetario e che, 76 anni dopo, fa ancora parlare di sé. Insomma, a partire dal regista, Disney aveva deciso di fare le cose per bene per questo cortometraggio.

La storia comincia con Topolino che dorme profondamente, sotto le sue calde coperte. Accanto a lui, sul letto, un libro aperto, probabilmente quello che leggeva prima d’addormentarsi: Attraverso lo Specchio e quel che Alice vi trovò. Questo romanzo, assieme al forse più famoso Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, è il lasciapassare dello scrittore Lewis Carrol per l’eternità artistica: tantissime opere e tra le più disparate hanno tratto ispirazione dagli scritti dell’autore britannico, nel Cinema, nella Televisione, nella Musica, nei Fumetti, nei Videogiochi…
Rimanendo nel mondo Disney, nel 1951 avremmo avuto il film d’animazione Alice nel Paese delle Meraviglie, e nel 2010 il discusso Alice in Wonderland diretto da Tim Burton ed interpretato, tra gli altri, da Johnny Depp.
Nel nostro cortometraggio, il Topolino del mondo dei sogni, lasciando momentaneamente a poltrire il suo analogo in carne ed ossa (o in carta e colori?), si avvia verso lo specchio della camera da letto e lo attraversa. Si ritrova in un’altra stanza, ma di un mondo parallelo, un inconfondibile mondo alla Lewis Carroll, dove i mobili hanno vita e dove accadono cose illogiche, paradossali e surreali. Troviamo poggiapiedi e ombrelli dispettosi, schiaccianoci eccentrici e frutti magici, che rendono Topolino prima un gigante e poi un minuscolo esserino (come avverrà alla protagonista di Alice nel Paese delle Meraviglie), lasciandolo piccolo per il resto della storia (o del sogno?).

topolino danza con cappello a cilindro
Topolino in una scena del cortometraggio

A fornire il sottofondo musicale ci pensa la radio, chiaramente anch’essa animata e con vita propria. Ed a Topolino piace, questa musica, e vi si lascia trascinare ed inizia a danzare, con uno stile almeno all’epoca inconfondibile: quello di Fred AstaireLa citazione è a Top Hat (conosciuto in Italia come Cappello a Cilindro), film musicale uscito un anno prima, nel 1935, con protagonista il maestro mondiale del Tip-Tap, che Topolino emula brillantemente, con un identico cappello a cilindro e con un cerino a sostituire il bastone.

cerino a mo' di bastone
Topolino in versione Fred Astaire

Il Topo più famoso del Mondo balla con delle carte da gioco, ma evidentemente ha bisogno di una partner più importante, una partner d’eccellenza: la Regina di Cuori, dalle fattezze della Diva per eccellenza, Greta Garbo. Come se non bastasse, la scena della danza è animata da Carl Barks, al suo primo lavoro per Disney. Ed il caro Carl deve aver lavorato molto bene, visto che il ballo fa fa ingelosire tantissimo il Re di Cuori, che Topolino è costretto ad affrontare a duello con una spada improvvisata con uno spillo ed un bottone.

la diva greta garbo come carta da gioco
Topolino con la Regina di Cuori/Greta Garbo

Dopo altre piccole avventure e contrattempi, il nostro Topolino del mondo dei sogni riesce a tornare allo specchio sano e salvo, attraversandolo all’inverso per tornare finalmente nel mondo reale, interrompendo questa bellissima avventura onirica.

8 minuti e 45 secondi, è la durata di questo corto animato. Il tempo di un paio di canzoni, meno del tempo di cottura di una manciata di spaghetti, poco più di quanto occorre per lavare un paio di arance e farsi una spremuta. Praticamente niente. Eppure, in 8 minuti e 45 secondi, c’era il meglio della cultura popolare americana degli anni ’30, orchestrata da Topolino in un mondo affascinante e paradossale come solo Lewis Carroll è stato capace di creare.
Beh… non male!

Sergio Sarnataro

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo!

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Ultimi articoli

Articoli correlati

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Le opinioni espresse dai singoli autori negli articoli sono a titolo personale e non rappresentano in alcun modo il pensiero dello staff di Ventenni Paperoni.

Tutto il materiale eventualmente coperto da copyright utilizzato è usato per fini educativi ai sensi dell’art. 70 della legge 633/41 sul diritto d’autore. Qualora i titolari volessero rimuoverli possono comunicarlo via e-mail e provvederemo subito alla conseguente rimozione o modifica.

E-mail: redazione@storiedipaperi.com