Il 21 novembre arriverà, in edicola, Topolino 3287, dove avrà inizio la nuova grande saga di Pikappa, ad opera del consolidato duo Alessandro Sisti & Claudio Sciarrone. Per l’occasione vi accompagneremo, per cinque settimane, con una serie di rubriche dedicate al tema dei droidi in PK!
Lyla Lay, Geena, Newton, Tyrrel Duckard, Odin Eidolon e Solomon Hicks. Ma anche Deugeno, Norton, Goren, Jetbeck e Sloan. I droidi (contrazione di “androide”) sono sempre stati uno degli elementi cardine dell’epica pikappica, fin dal mitico numero 0, dove il colpo di evrongun rimbalza sulla cervice di una giornalista. Quella stessa giornalista, nel numero successivo, rivelerà di essere l’agente della Tempolizia Lyla Lay. E da lì in poi, sì che ne abbiamo visti.
Nel perseguire l’obbiettivo di monitorare il continuum temporale, la Tempolizia ha inviato numerosi agenti sul campo, capaci di intervenire a difesa della nostra stessa esistenza. Quale miglior modo per eseguire un tale arduo compito, se non lasciandolo fare ai droidi?
Il volto dell’amore
Tutto inizia sul nascere del XXI secolo. Secondo la testimonianza di Odin Eidolon (e chi meglio di lui?), è in quegli anni che la Robolab, azienda del gruppo Ducklair, ha iniziato a produrre i primi prototipi. Nel giro dei due secoli successivi, l’azienda avrà modo di farsi conoscere come produttore dei primi robot-poliziotti in servizio.
La grande rivoluzione avverrà con la creazione del modello 5Y, la versione più avanzata possibile, al punto da essere indistinguibile da un comune… papero. L’esteta e ingegnere che riuscirà a dare un volto alla più alta tecnologia del XXIII secolo, sarà Leonard Vertighel. Protagonista di uno dei più bei episodi della saga (Frammenti d’autunno, PKNA 22), l’anziano visionario tormentato dalla ricerca dell’estetica dell’amore. Ha, così, esemplificato i tratti nel volto di alcuni esponenti del modello 5Y. Nella smodata ricerca, ha poi provveduto ad inserire un biochip all’interno di esse, che ha stimolato memorie e ricordi condivisi. Lyla ha così iniziato a “sognare”.
E mentre Philip K. Dick ancora si chiede come questo sia possibile, Lyla ha iniziato ad avere malfunzionamenti sempre più frequenti, mescolando “sogno” e “realtà”. Ma il prepotente desiderio di Vertighel ha causato danni ben peggiori. Geena, anch’essa modello 5Y, inebriata dalle variabili oniriche e dal potente ideale di uguaglianza di Paperinik, che ben si estende anche ai cyber-viventi, ha mosso ribellione contro la società del suo secolo. Ironia della sorte, infatti, è proprio il XXIII secolo a più soffrire della discriminazione contro le creature bioniche. Dall’ideale più puro, l’androide è stata capace di riscrivere la realtà e di barricarsi a Time Zero, in Seconda stesura (PKNA 12), pochi minuti prima di tentare l’atto finale, disperatamente.
Il suo sacrificio non è stato vano, e l’istituzione della Carta dei diritti dei droidi diviene una realtà, al punto tale da causare feroci dibattiti socio-politici in merito. Il documento viene strumentalizzato dall’aspirante governato del Calisota Sean Gottfresh, che vuole utilizzarlo per far emettere la prima sentenza a carico di un droide (Lyla). Il grande complotto finirà, fortunatamente, con un nulla di fatto.
Se quindi, un giorno, vi capiterà di chiedervi se gli androidi vivono, sognano e desiderano, sappiate che le loro pecore elettriche sono fatte di amore e libertà. (KAPPA JACK)