Topolino: un personaggio icona del suo tempo

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Il celeberrimo personaggio di Walt Disney, Mickey Mouse (Topolino nella traduzione nostrana), è arrivato alle soglie dei suoi 90 anni.

Portati benissimo a onor del vero, in primis grazie a vari restyling che gli hanno permesso di avere un disegno grafico sempre più innovativo. Ma ancor di più Topolino è un personaggio che è sempre riuscito a stare sul pezzo, rappresentando degnamente ogni fase storica da lui vissuta.

Il personaggio inizialmente apparve in contesti del tutto rurali, come dimostrato anche dal suo primo corto A crazy plane. Ciò fu dovuto al fatto che l’America di quel periodo subì la Grande depressione e l’intero sistema industriale subì un arresto.
Gran parte della popolazione si ritrovò disoccupata e senza i mezzi di sussistenza. Nei suoi primi corti e nelle sue prime storie a fumetti dell’indimenticabile Floyd Gottfredson, Topolino stesso è alla perenne ricerca di lavoro, spesso inventandosi lui stesso le mansioni più fantasiose.
Lo stesso dicasi per i suoi amici, anch’essi spiantati, senza occupazione fissa e in abiti decisamente poveri (Pippo ad esempio indossava inizialmente soltanto un gilet, per poi avere vestiti rattoppati).

Con l’avvento del New Deal, Topolino e co. iniziano a trovarsi in un ambiente prettamente urbano.

Il periodo a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta portò due novità: il genere noir al cinematografo e ancor di più lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il primo caso ha influenzato enormemente le storie a fumetto, portando Topolino a vivere avventure a sfondo poliziesco/thriller. Il conflitto mondiale lo coinvolse invece nella propaganda antinazista, come dimostrato dai suoi cartoni e in alcune storie di Gottfredson.
Terminata la guerra, iniziò però ciò che venne definita la Guerra fredda. Topolino, affiancato da Eta Beta, avrà come avversari nelle storie a fumetti, non più il classico ladruncolo, ma servizi segreti  palesemente di stampo sovietico. Discorso diverso per i corti animati, dove la fine di una ventennale crisi economica rese Topolino un personaggio pienamente imborghesito e senza il piglio avventuroso che da sempre lo contraddistingue, tanto che per alcuni decenni non comparve più sugli schermi.

topolino 111
Topolino attraverso gli anni.

Continuò però ad essere mantenuto in vita nel fumetti, ripreso da autori importanti quali Romano Scarpa. Nelle storie degli anni Settanta e Ottanta lo si vide prevalentemente al fianco di Basettoni ad opporsi a Pietro Gambadilegno e Plottigat, impegnati a commettere misfatti sempre più elaborati ma talvolta anche in avventure ai limiti della realtà con il professor Enigm e Atomino Bip-Bip. Tralasciando i mediometraggi ispirati a Canto di Natale e Il principe e il povero, il Topo ritornò a pieno regime nel mondo cinematografico nel 1995 in Topolino e il cervello in fuga, dove uno scambio di cervelli introdusse nel mondo Disney il tema della manipolazione genetica.

topolino casty
Il Topolino di Casty.

Nel XXI secolo Topolino è più attivo che mai, sia nella versione animata (meritevoli di menzione i corti della serie Mickey Mouse Works, i quali ripresero i corti della serie classica in chiave decisamente più moderna), sia nella versione a fumetti. Tra gli sceneggiatori italiani è emerso in particolare nell’ultimo decennio Casty, probabile degno erede di Scarpa, il quale oltre a riprendere personaggi come Atomino Bip-Bip ha riportato in auge il Topo, rendendolo pienamente avventuroso, scaltro e ironico.
Oggigiorno Topolino non è piu il ragazzotto di campagna in abiti poveri come era ai suoi esordi, ma tra selfie e social-media continua ancora a stupire, divertire e far sognare i lettori e gli spettatori di tutto il mondo.

Pierluigi Iapichino

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