La Nouvelle Vague – La storia del cinema di Topolino

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram
Dinamite Bla e le 400 melanzane

Il nuovo episodio della serie “La storia del cinema di Topolino” scritta da Roberto Gagnor e disegnata da Giada Perissinotto in edicola sul Topolino di questa settimana esplora la Nouvelle Vague francese. Come già fatto per “Topolino e il peplum contrastato”, vi illustrerò in questo articolo tutti i riferimenti cinematografici che possono sfuggire ad un pubblico poco esperto della settima arte.

pico cinema

Pico De Paperis esce dal cinema, lamentandosi della noiosa commedia romantica Ballerini sul ballatoio, con i divi Doris Bay (Doris Day) e Rock Budson (Rock Hudson). Zio Paperone è il produttore del film.

Gli consiglia di produrre qualcosa di nuovo e più innovativo, come sono i film della Nouvelle Blague francese (Nouvelle Vague). Pico si reca quindi ad un festival di cinema d’essai, per trovare un regista a cui affidare il film. Kuriosawa è la versione paperesca di Akira Kurosawa. Il personaggio con gli occhiali assomiglia molto a Jean-Luc Godard, uno degli esponenti di spicco delle Nouvelle Vague.

Si imbatte in una rassegna di cinema surrealista. I registi sono: un mix tra Jean-Luc Cocteau e Antonin Artaud, Rainer Werner Fassbinder, Louis Bunuel e Andy Warhol. Le scene sono ispirate ad Anemic Cinema e Un chien andalou. La locandina fuori dalla sala riprende Via col vento.

Il regista che cattura di più la sua attenzione è Dinamite Bla, i cui film sono inquadrature ad ortaggi. Dinamite gira le sue opere senza sceneggiatura filmando la vita nella sua realtà e naturalezza, secondo i dettami della Nouvelle Vague. Tecniche di ripresa simili a Effetto Notte di Truffaut.

Una vagonata di citazioni

Qui i riferimenti sono a Fitzcarraldo di Warner Herzog, La Terra Trema di Luchino Visconti e Stromboli terra di Dio – suppongo – di Roberto Rossellini.

boris cinema

Questa è la citazione che personalmente ho più amato. Non c’è nulla del cinema d’autore né della Nouvelle Vague. Sono Duccio e Biascica, i personaggi della serie tv Boris che si occupano delle luci e della fotografia sul set (la trama di Boris racconta della troupe che gira la fiction Gli occhi del cuore 2).

La Nouvelle Vague fece nascere anche la necessità di una critica e la figura del critico cinematografico. Ecco quindi Andre Bazin, critico dei Cahiers du cinema, e Pauline Kael.

I critici non inquadrano subito il film Le 400 melanzane nel suo genere (ovvero I 400 colpi di François Truffaut) e chiedono se si ispiri all’espressionismo tedesco di Fritz Lang o Friederich Murnau.

Dinamite Bla, o forse più in generale la Novuelle Vague, hanno ispirato registi contemporanei come Alejandro Inarritu e Quentin Tarantino. “Orsi arrabbiati” potrebbe riferirsi all’orso presente in Revenant di Inarritu.

Giacomo Rizzi

Immagini © Disney 2018

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo!

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Ultimi articoli

Articoli correlati

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Le opinioni espresse dai singoli autori negli articoli sono a titolo personale e non rappresentano in alcun modo il pensiero dello staff di Ventenni Paperoni.

Tutto il materiale eventualmente coperto da copyright utilizzato è usato per fini educativi ai sensi dell’art. 70 della legge 633/41 sul diritto d’autore. Qualora i titolari volessero rimuoverli possono comunicarlo via e-mail e provvederemo subito alla conseguente rimozione o modifica.

E-mail: redazione@storiedipaperi.com