Sul Topolino numero 3254 si è conclusa L’Orizzonte degli eventi, l’ultima saga di PK (che abbiamo già recensito a caldissimo qui e di cui continueremo a parlare nei prossimi giorni) scritta da Francesco Artibani e disegnata da Lorenzo Pastrovicchio.
L’importanza di questo storia è quella del capitolo finale di un ciclo durato ben quattro anni, e che, con Potere e Potenza(2014), ha riportato su carta nuova il superpapero mascherato, idolo degli anni 90 italiani. Un passo avanti a questo traguardo, abbiamo deciso di intervistare gli autori che l’hanno reso possibile e, dopo Francesco Artibani, ora tocca a Lorenzo Pastrovicchio, disegnatore della saga. La storyline di Potere e Potenza è proseguita ne Il Raggio Nero, Il Marchio di Moldrock e L’Orizzonte Degli Eventi, alternandosi a quella del duo Alessandro Sisti/Claudio Sciarrone. Entrambi i team sono coadiuvati da Max Monteduro, che ha curato i colori di tutti i filoni del corso pikappico.
D: Partiamo da… prima dell’inizio. Siamo nel 2013, un anno prima del ritorno di Pk: tu e Francesco avete ragionato assieme su come far tornare il superpapero mascherato? Ti stavi già preparando alle situazioni ed i personaggi nuovi che da lì ad un paio d’anni avresti dovuto realizzare graficamente?
R: Nell’ormai lontano 2013 io e Francesco, ognuno per conto suo, stavamo pensando a come riprendere Pk. Effettivamente si voleva sfruttare in qualche modo tutto il potenziale del mondo di quei gloriosi anni, ma non sapevamo come. Così, tra una chiacchierata e l’altra, scoprimmo di avere entrambi elaborato lo stesso pensiero e iniziammo. Io avevo in mente tante immagini, sequenze intere e personaggi e Francesco fu da subito entusiasta, tale che amplificò, sviluppò e reinventò. Grazie a PK ho scoperto che ci si poteva approcciare alla costruzione di nuovi progetti con un metodo creativo, fatto di lanci e rilanci, soggetti e bozzetti… cosa che la redazione ha apprezzato e che ci dà slancio ed entusiasmo per proseguire ed innovarci. C’è da dire che, senza la reciproca stima e fiducia, tutto ciò non si sarebbe mai potuto fare; è una bella fortuna avere un amico così.
L’idea era di ributtare Pk nella mischia, con tutto quello che poteva servigli a dare il massimo; ma non potevamo azzerare tutto per farlo, non era questo che volevamo. Noi c’eravamo agli inizi e pure alla fine, ed era responsabilità nostra mettere a posto le cose, anche con una certa arroganza. Quello che ne è venuto fuori è stato Potere e Potenza e tutto quello che ci siamo inventato attorno in quei giorni.
D: Potere e Potenza, delle quattro, è la storia più coerente all’universo pikappico, con pochissime ambientazioni e concetti nuovi. Eppure ci sono alcune splash page che hanno subito fatto la storia della nuova era di Pikappa, come il futuro dominato dagli evroniani e la distruzione della base nemica. Com’è stato tornare a disegnare i megavignettoni tipici del fumetto americano?
R:Beh, dire che non aspettavo altro è riduttivo! Già nelle tavole di presentazione del progetto, pur non essendoci delle splash panel, mi ero gasato non poco. Tornare a fare PK è stato come una botta d’adrenalina, che si è ripercossa su tutto quello che ho fatto nei quattro anni successivi, e che mi ha permesso di alzare sempre più il livello di gusto nel fare il mio lavoro. Come in tutte le cose l’entusiasmo è tutto.
D: Il Raggio Nero ci porta nel nuovo universo pikappico, tra paesaggi totalmente nuovi, personaggi dalla fisionomia più umanoide, evroniani deformati e Moldrock, il colosso della nuova era. È stato difficile realizzare graficamente l’incontro tra due mondi così distanti?
R: No, per niente: quando ci si diverte tutto risulta più semplice. È quando ti trovi a lavorare su storie monotone e apparentemente semplici che invece mi incarto e faccio fatica a dare il meglio; ma con gli anni e l’esperienza ho imparato a fare di tutto. Certo, le tavole di PK sono più elaborate e ci metto più tempo del normale; ma quando mi diverto è meglio non dirlo, ah ah ah!
D: Il Marchio di Moldrock introduce finalmente i membri dell’Orda menzionati nella storia precedente, anche se alcuni restano fuori dalle danze. Per la realizzazione di questi personaggi e la definizione delle loro armi hai fatto riferimento a qualcosa in particolare? Esistono sketch dei membri dell’Orda non apparsi?
R:No, mi dispiace, oltre a quelli pubblicati non ne ho altri. Per quanto riguarda l’ispirazione, non c’è stato nulla in particolare, se non le suggestioni che ho ricevuto da anni di letture di comics o da qualche studio di videogiochi un po’ action trovati in rete. C’è da dire che Francesco me li aveva descritti in maniera parecchio dettagliata, quindi mi è stato facile, anche grazie al solito confronto e rimpallo. Sul fatto che siano tutti dei gallinacei vien da sé: sappiamo, per esperienza degli storici confronti col PK Team, che altre tipologie di animali non erano andate bene, quindi mi sono attenuto a sviluppare in diverse declinazioni varie specie di becchi dalle sembianze “toste” e aggressive.
D: L’Orizzonte degli Eventi è stato un vero e proprio tripudio di scene spettacolari, dalla prima apparizione di Ultima alla sconfitta di Moldrock, senza dimenticare la sua liberazione o l’avvento dell’imperatore bianco evroniano. Ma, soprattutto, ci sono un sacco di citazioni grafiche! I drakariani ricordano un misto tra gli Omac e i simbionti, lo scontro tra Uno e Hicks richiama idealmente i robot giapponesi e la tuta potenziata conferisce a Paperinik un aspetto da… Dragon Ball! Un bagaglio ben vasto, ho dimenticato qualcosa?
R: Boh, non saprei… come ti dicevo non so nemmeno più da dove mi arrivano le ispirazioni. Però, se proprio proprio dovessi fare un nome per ciò cui mi sono ispirato per questa impronta dark, direi Tsutomu Nihei.
D: Da qui in poi la strada è tutta nuova! Avete già discusso delle nuove idee e hai già buttato giù qualche bozzetto, anche solo mentalmente? Sei pronto ad affrontare un’ambientazione e personaggi totalmente differenti da quelli fin’ora?
R:Sì, ne abbiamo già discusso e lo facciamo un po’ ogni volta che ci sentiamo. Abbiamo già un quadro abbastanza ampio, seppur da definire. E io sono sempre pronto a tutto per PK!
D: Due sono i rapporti che gli autori devono tenere in conto quando realizzano la storia: la redazione e i lettori. Spendiamoci quindi un paio di domande: come hanno influito i vincoli redazionali e la mentalità differente rispetto al 1996 sulla costruzione grafica di questa saga?
R:Quando abbiamo presentato il progetto già sapevamo che sarebbe dovuto essere graficamente diverso. A prescindere dal formato, che è stato un paletto fondamentale di cui tener conto, la gabbia ed il modo di fare fumetti di PK era legato agli anni Novanta e quindi una evoluzione era necessaria. Parlo ovviamente dal punto di vista del disegno, ma pure per la parte scritta, il formato, il numero di pagine ed il taglio a più puntate hanno influito a renderlo un prodotto diverso.
Comunque, in Potere e Potenza è stato fatto molto per far sentire meno possibile questo “scalino” e, se andate ad analizzare i quattro capitoli usciti fin’ora, potrete notare un’evoluzione, sia nella grafica che nei colori… nota fondamentale direi. Non ringrazierò mai abbastanza Max Monteduro per questo.
D: Il lettore di PK è sempre stato un lettore fuori dalle righe del classico usufruente Disney e più vicino a quello del fumetto americano. Ma anche tu non sei mai stato nelle righe del classico disegnatore Disney! Da PK a Darkenblot ci hai regalato un fumetto molto diverso da quello abituale, alimentando le pretese dei fan nei tuoi confronti. Tieni in conto questo quando disegni una scena spettacolare o semplicemente esprimi tutta la potenza che vivi in quel momento?
R:Sinceramente, non lo so. Ho un grande rispetto per i miei fans e per i lettori in generale, quindi cerco sempre di crescere e migliorare. Del fumetto americano, posso dirti che oramai non c’è solo lui: trovo espressioni di potenza e dinamicità che mi ispirano in molti fumetti europei o asiatici, quindi dipende da cosa ho sotto mano in quel momento.
D: Al netto degli ultimi quattro anni, com’è stato questo lavoro di coppia con Francesco Artibani? Quanto è stato differente dal tipo di lavoro portato avanti nello storico PK Team?
R:Come già detto prima, ho trovato un socio ed un amico di un apertura mentale incredibile, che sopporta tutte le mie telefonate e ci divertiamo pure. La redazione oggi, rispetto agli anni novanta, ha parecchio più da fare, e, seppur ha sempre l’ultima parola su tutto, ci lascia fare ed è molto paziente sulle nostre interazioni. Anche perché, dopo più di vent’anni di carriera, un po’ ci si conosce tutti e a volte basta un mugolio per capirsi, ah ah!
Al termine dell’intervista ci siamo presi la libertà di chiedere a Lorenzo qualche disegno esclusivo e, con somma gentilezza, ci ha prontamente inviato i seguenti studi:
Ringraziamo di cuore la disponibilità di Lorenzo Pastrovicchio. Se volete recuperare le storie di cui parliamo, ecco una breve lista: Potere e Potenza(Topolino nn. 3058-3061), Il Raggio Nero(Topolino nn. 3127-3131), Il Marchio di Moldrock (Topolino nn. 3205-3208), L’Orizzonte degli eventi (Topolino nn. 3250-3254). In coda all’articolo troverete i link per acquistare online i volumi cartonati in formato gigante dell’Edizione Deluxe.
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