La saga fumettistica di Pk si è sempre discostata parecchio dall’universo disneyano classico. Nonostante ciò, come altre storie a fumetti disney, essa si è comunque ispirata ad autori che hanno fatto scuola, come il grande Carl Barks.
È interessante, quindi, notare come uno dei nemici affrontati dal papero mascherato sia ricollegabile a degli stilemi tanto cari al maestro dell’Oregon: Grrodon, “l’ultimo evroniano rimasto sulla Terra” (nel XXIII secolo).
Chi è Grrodon?
Grrodon è un guerriero appartenente alla specie degli Evroniani, alieni paperiformi originari del pianeta Evron. Questi esseri assorbono le emozioni delle proprie vittime per usarle come fonti energetiche. La sua abilità peculiare è quella di essere un mutaforma. È molto arguto, in quanto sa sfruttare le migliori opportunità per raggiungere i propri scopi. Dopo la sconfitta della sua specie, viene inviato sulla Terra come infiltrato per poter riscattare in qualche modo la stirpe di Evron.
Grrodon e l’ideale dell’ostrica
Il parallelismo con Barks è riscontrabile nel fatto che la storia di Grrodon sia una rielaborazione in chave fantascientifica dell’ ideale dell’ostrica, termine coniato da Giovanni Verga. Esso consiste nella condizione pessimistica in cui l’individuo è sottoposto per colpa del destino avverso dal quale non può fuggire, neanche se prova ad andargli contro. Il maestro dell’Oregon ne fece un elemento fondamentale delle sue storie, riveduto in chiave comica ed ironica (es: Paperino e il mistero degli Incas). In PK questo elemento viene portato ad un ulteriore livello, legandosi al tema dello spazio-tempo.
Potere e Potenza
Pensiamo a quando Grrodon, in Potere e Potenza, riesce a creare di nascosto il proprio impero evroniano e a conquistare il pianeta Terra, trasformandolo in un nuovo planetoide-astronave. Grazie all’aiuto di Morgan Fairfax e Nebula Farady, alla presenza di spore evroniane residue sul pianeta e ad un piano ben congeniato, il mutaforma trionfa. Purtroppo e paradossalmente, questa vittoria sarà anche la sua sconfitta: a sua insaputa, lo spostamento del planetoide vanifica il fenomeno della microcontrazione temporale. Il Razziatore riesce, così, a salvare Pk affinchè potesse cambiare il corso degli eventi. Alla fine della storia Grrodon finirà esiliato nel cratere formatosi dopo la distruzione del motore gravitazionale che avrebbe permesso alla Terra di spostarsi nello spazio. Possiamo notare come l’evroniano abbia perso a causa di uno scherzo del destino realizzato tramite lo spazio/tempo stesso, portandolo a perdere anche quando ha vinto.
Ritratto dell’eroe da giovane
Un’altra rielaborazione dell’ideale dell’ostrica riguarda il fatto che l’individuo verghiano/barksiano, nel suo essere un vinto, viene dipinto ai nostri occhi come un eroe. Qui, invece, la faccenda è più ambigua: solo agli occhi della sua gente Grrodon è (o sarebbe potuto essere) un eroe. Tuttavia, nonostante le sue intenzioni, è impossibile non provare un minimo di pietà per lui.
Quest’ ultimo aspetto viene sottolineato da Grrodon anziano in Ritratto dell’eroe da giovane: venendo a sapere che il regista Ducklas Styvesand avrebbe portato (con l’inganno) Paperinik nel XXIII secolo per il suo show, decide di farsi assumere come assistente alla regia sotto il falso nome di Gordon, al fine di sabotare gli attrezzi di scena, eliminare Paperinik e riscrivere la storia per permettere al suo impero di vincere. Eppure nemmeno qui gli va bene, perchè viene scoperto e perchè, a causa di un paradosso temporale, Pk possiede l’arma apposita per difendersi dal nemico. Sconfitto su tutti i fronti, ciò che dice Grrodon prima di suicidarsi lanciandosi verso la stratosfera è emblematico.
Egli capisce che non importa quanto ci provi, il destino ha voluto che Evron scompaia, e così sarà. In questa scena risiede la tragicità di un personaggio il cui sogno era quello di poter riscattare il suo popolo, la sua famiglia, altro concetto chiave della poetica di Verga (non a caso uno dei punti di forza delle storie di Barks sono i rapporti famigliari). Tragicità ingrandita dal fatto che, nonostante ciò, noi terrestri faticheremmo ad accettare moralmente un individuo del genere.
Guido Romeo
Immagini © Disney