E’ uscito oggi in edicola su Topolino n.3254 il quinto ed ultimo capitolo di PK – L’orizzonte degli eventi, la saga più lunga mai realizzata tra quelle che compongono la PKNE (Paperinik New Era), ovvero nuovissime avventure del papero mascherato, sceneggiata da Francesco Artibani, disegnata da Lorenzo Pastrovicchio e colorata da Max Monteduro, tre autori con un lunga e gloriosa storia alle spalle nel mondo pikappico.
La storia, iniziata sul n.3250 e che ha visto la sua conclusione oggi nel n.3254, per chi scrive è probabilmente la migliore della “New Era”. Innanzitutto alla partenza tira le somme di tutti gli avvenimenti avvenuti nelle precedenti saghe post PK²: Uno è tornato alla Ducklair Tower (era ora!), i viaggi nel tempo sono di nuovo possibili e un nuovo alleato si è aggiunto al gruppo, Solomon Hicks ovvero il Custode, alla guida delle industrie Ducklair.
In questa nuova avventura c’è anche il grande ritorno del Razziatore, già visto nel nuovo corso in Potere e Potenza, e soprattutto quello di Korinna e Juniper Ducklair, figlie di Everett e co-protagoniste di PK² insieme al padre. Infatti sin dall’inizio la storia è stata concepita come proseguimento dell’arco narrativo iniziato nella seconda serie di PK e chiuso bruscamente con una chiusura raffazzonata ed incompleta per dare spazio al reboot PK – Pikappa.
La trama è avvincente e ricca di azione, battute in pieno stile PK e soprattutto tanti colpi di scena.
La storia di Francesco Artibani risulta ricca e complessa, forse grazie anche alla divisone in ben cinque capitoli, e con una psicologia profonda, portando i toni tipici di PK2 e che sul Topo non si vedevano da un po’, in particolare le figlie di Ducklair, guidate da un rancore ed un odio per il padre ancora più forti di quelli visti nella seconda serie, un odio sicuramente molto diverso da quello fra Paperon de’ Paperoni e Rockerduck che siamo abituati a vedere nelle solite storie presenti su Topolino.
Le matite di Lorenzo Pastrovicchio, le quali ci hanno regalato fra le altre cose il bellissimo Trauma, riescono ad esaltare in particolare le scene d’azione facendo scontrare PK con avversari degni di un supereroe in maniera chiara e avvincente. I colori di Max Monteduro poi, più che mai vero e proprio direttore della fotografia più che semplice colorista, si fondono in maniera eccellente con i disegni amplificandone il dinamismo e creando atmosfere particolari e coinvolgenti.
È, a conti fatti, un’ottima storia. Decreta il continuo del ritorno di PK all’interno della PKNE, che ce l’ha riportato alla dimensione con cui l’abbiamo sempre amato, ed ha probabilmente tenuto col fiato sospeso molti lettori nell’attesa del finale della saga, che sembra presagire ad un futuro pieno di nuove validissime storie.
Alessandro Zanella